Biotipi costituzionali

La biotipologiaè una branca della medicina che si occupa della classificazione e dello studio dei tipi di costituzione corporea, esaminando anche i rapporti esistenti tra determinate caratteristiche morfologiche e funzionali e stati patologici.

Ogni essere umano, presenta delle caratteristiche proprie legate al suo patrimonio genetico ed alle influenze provenienti dall’ambiente esterno.

La classificazione maggiormente utilizzata in ambito internazionale, è quella dei tre biotipi di Sheldon (in seguito modificata da Heath e Carter) rappresentati dal mesomorfo, l’endomorfo e l’ectomorfo.

  • Endomorfo: caratterizzato da un aumentato deposito di grasso, una vita larga e una struttura ossea robusta. L’endomorfo è maggiormente predisposto a immagazzinare grasso.
  • Mesomorfo: caratterizzato da ossa di medie dimensioni, tronco solido, bassi livelli di grasso corporeo, spalle larghe a vita stretta, solitamente denominato tipo muscolare. Il mesomorfo è tendenzialmente predisposto a sviluppare la muscolatura, ma non a immagazzinare grasso.
  • Ectomorfo: caratterizzato da muscoli e arti lunghi e sottili e un ridotto accumulo di grasso, di solito indicato come sottile. L’ectomorfo non è predisposto a immagazzinare grasso o a costruire muscolo.

È importante ricordare che i biotipi puri, seppur esistenti, sono molto rari e la maggioranza degli individui è caratterizzata da valori di appartenenza misti o intermedi. In ogni caso esiste una relazione abbastanza netta tra il tipo di corpo che si possiede e la tendenza nel mettere/perdere peso  e nel mettere/perdere massa muscolare. Di conseguenza è possibile personalizzare il tipo di alimentazione ed allenamento in modo da ottenere il massimo dal ogni tipo di fisico.

Ad esempio, a livello metabolico, l’ectomorfo è particolarmente predisposto per gestire un’alta assunzione di carboidrati mentre l’endomorfo dovrà fare molta attenzione a gestirne le quantità in quanto predisposto ad avere un metabolismo lento e ad ingrassare facilmente.

Inoltre anche le varie zone di accumulo del grasso possono incidere sulla facilità con cui questo può essere combattuto. L’uomo più spesso deposita il grasso nelle parti superiori, nella zona addominale e tra i visceri. Nella donna invece tende a predominare l’accumulo nelle parti inferiori del corpo, nella zona gluteo-femorale. È stato riconosciuto che, in entrambi i sessi, i depositi di grasso distribuiti nelle parti superiori del corpo sono più sensibili ai processi di mobilizzazione (lipolisi) rispetto ai depositi localizzati nelle parti inferiori. Poiché nel sesso maschile è più frequente e accentuato l’accumulo adiposo nelle parti superiori del corpo (fenotipo androide) piuttosto che in quelle inferiori, è molto più facile per questi soggetti riuscire a ridurre il grasso nelle aree più predisposte al deposito. Nel sesso femminile, al contrario, l’accumulo adiposo prevale più frequentemente nelle zone inferiori del corpo (fenotipo ginoide), ed essendo tali aree molto molto meno sensibili ai processi di mobilizzazione, è più difficile per questi soggetti ridurre l’adipe nelle aree predisposte. Questo porta a concludere che il grasso ostinato tipicamente maschile (specie il basso addome) sia meno ostinato di quello femminile (area gluteo-femorale).

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